La dentosofia è una terapia dentistica che identifica il legame fra la bocca ed il resto del corpo,
considerato come integrazione del lato fisico, organico e psico-affettivo.
La salute e l’equilibrio della bocca sono in relazione con l’equilibrio del corpo intero, ed intervenire per riorganizzare i denti significa quindi intervenire sulla salute globale della persona.
Le prime ricerche che hanno portato alla nascita di questa forma terapeutica risalgono agli anni ’50, quando i professori Soulet e Besombes osservarono risultati sorprendenti utilizzando apparecchi in caucciù per il mantenimento dei trattamenti ortodontici tradizionali. Solo successivamente, a partire dal 1984, i dentisti francesi dottor Rodrigue Mathieu e dottor Michel Montaud hanno cominciato ad effettuare studi specifici di dentosofia, utilizzando come attrezzatura ortodontica primaria l’attivatore,
un apparecchio in caucciù o silicone, esplorandone gli usi ance come riequilibratore posturale e come armonizzatore psicoaffettivo.
L’essere umano porta dentro di sé i quattro regni: il regno minerale, il regno vegetale, il regno animale e il regno umano. Lo smalto dei denti è costituito unicamente di minerali. Si tratta del regno più arcaico nell’essere umano, dove si fissano le memorie e i conflitti più antichi. La bocca può essere utile per decifrare questi elementi, che vi sono impressi.
Da molti anni, la dentosofia comune ha messo in evidenza legami inconfutabili tra l’equilibrio della bocca, l’equilibrio dell’essere umano e, di conseguenza, quello del mondo, dato che siamo proprio noi esseri umani a creare il mondo in cui viviamo. Allora, che legami vi sono tra la bocca, l’uomo e il mondo? Un essere può rivelare se stesso attraverso la propria bocca? Utopia? Realtà?La bocca e i denti ci parlano. Ascoltiamoli, guardiamoli, comprendiamoli.
Intervista a Michel Montaud a cura del Dott. Francesco Santi
Michel Montaud è un medico-dentista che vive nella Drome. Ma soprattutto è il co-fondatore di una metodica: la dentosofia, la saggezza dei denti. E’ anche l’autore del libro “Denti e salute”. E se la nostra bocca fosse l’espressione di tutto il nostro essere? Dialogo con un uomo appassionato, ispirato, che condivide volentieri le sue conoscenze e i suoi punti di vista sulla salute e sulla ricerca spirituale.
Ci racconti il suo percorso
Sono stato un dentista “convenzionale”, che praticava un’odontoiatria classica. Ma è successo qualcosa nella mia vita che mi ha obbligato ad agire in modo diverso: mio figlio soffriva, la medicina non riusciva a darli sollievo e volevo curarlo in un altro modo. Sono uscito dall’odontoiatria e mi sono rivolto alle scienze parallele: osteopatia, medicina cinese. Questo percorso è stato difficile, perché mi ha obbligato a mettere in discussione tutto ciò che sapevo. Ma prima della malattia di mio figlio avevo già avviato una riflessione sulla mia professione: avevo smesso di estrarre denti sani, i primi premolari (si fa così per creare spazio nelle bocche), mi ero reso conto che si può evitare questa operazione, che causa degli squilibri nelle bocche, e procedere differentemente.
La bocca è lo specchio della nostra vita interiore, siamo capaci attraverso la bocca di descrivere ciò che il paziente è, il suo carattere, come si posiziona nella sua ricerca personale.
Sono convinto che la scienza debba ricongiungersi alla spiritualità: la dentosofia spinge in questa direzione, porta in sé una connotazione universale.
Su quali lavori si basa? Quali ricerche scientifiche sono in corso su questa disciplina?
Sono uscito completamente dalla logica della “scienza” e della “ricerca scientifica”, perché è troppo limitata. Mi oppongo all’adagio “credo solo a ciò che vedo”.
Il solo scritto che esiste al momento sulla dentosofia è il mio libro.
L’insegnamento che traggo grazie alla dentosofia è che non abbiamo risposte a nulla e che dobbiamo perciò cercarle altrove, dato che non esistono a livello terrestre. Così i lavori di Rudolf Steiner sono stati una vera rivelazione, che mi hanno dato dei chiarimenti che mi mancavano e mi hanno fatto capire che la dentosofia è un trampolino verso l’antroposofia (1). Bisogna assolutamente collegare la scienza allo spirito, rimettendo gli studi scientifici al loro posto.
Perché la gente viene a consultarla?
Le persone vengono essenzialmente per dei problemi, per un mal-essere, che siano bambini, adolescenti o adulti. Ad ogni età si può intraprendere un trattamento dentosofico.
Da parte mia, prima di venire a vedermi, chiedo che i pazienti abbiano letto il mio libro. Le persone devono venire in coscienza e informate. Quando i pazienti sono dei bambini, mi rivolgo esclusivamente a loro.
La seduta si svolge così: guardo la bocca del paziente e lo porto a stabilire un legame tra la sua bocca e quello che è. Mi rendo conto che la dentosofia non è una terapia semplice per il paziente, perché bisogna veramente che la guarigione venga da lui stesso. Io non faccio che accompagnarlo in questo percorso.
In generale c’è una prima visita e un controllo ogni due mesi.
Il paziente è sulla via della guarigione quando la sua bocca si è mossa (può apprezzare il cambiamento paragonandosi con la fotografia che ho fatto alla sua bocca durante la prima visita) e questa evoluzione si accompagna sempre a un benessere evidente.
Che cos’è l’attivatore in caucciù?
E’ un apparecchio che il paziente si mette in bocca, ma non è che un mezzo, un filo rosso, un rivelatore per fargli prendere coscienza del legame che esiste tra la sua bocca e il suo essere interiore.
L’attivatore è la volontà che il paziente decide di metterci. E’ il paziente che ha in mano il potere di guarire. Si tratta veramente di un’auto-terapia guidata.
L’idea è di mettere questo attivatore coscientemente, vale a dire interrompere la propria vita quotidiana e fermarsi, senza musica, senza distrazioni, e so quanto è difficile farlo al giorno d’oggi!
Stabilisco due fasi che il paziente deve rispettare:
- una fase cosciente: il lavoro diurno.
Il paziente porta l’attivatore 3 volte al giorno per 20 minuti (questa è una regola che si può ammorbidire), lasciando andare tutto. Bisogna rispettare 3 punti:
– Essere coscienti
– Rispettare il ritmo: portare l’attivatore tutti i giorni
– Non avere mai male. Se si ha male si smette
- una fase inconscia: la notte.
Ci si addormenta e ci si sveglia con l’attivatore. Oppure ci si addormenta e lo si perde durante la notte. L’essenziale è addormentarsi ogni sera con l’attivatore. Tutti dormono con l’attivatore, non ho mai incontrato qualcuno che non riuscisse ad addormentarsi. Persino un bambino di due anni lo può portare senza rischi. Tutto sta ad avere la collaborazione totale del bambino. I miglioramenti sono immediati! Attualmente è la sola pratica che io conosca, insieme con l’euritmia (2), che permetta alla bocca di muoversi.
La dentosofia permette di riequilibrare la bocca e di riconciliare il principio femminile e maschile dentro ciascuno di noi. Un piccolo esempio: se si mastica a destra è il lato maschile che si esprime. Se si mastica a sinistra è il femminile che risalta. E’ uno schema di base, ma dà l’idea. Per riequilibrarli dobbiamo fare lo sforzo cosciente di masticare dall’altro lato: siamo allora nella coscienza, e non più nell’automatismo, il che richiede evidentemente del lavoro.
Le bocche sono tutte uguali da una persona all’altra?
Certo che no! Noi non abbiamo la stessa interiorità, lo stesso rapporto con la natura, con la vita da un paese all’altro, e le bocche lo dicono molto bene. In Occidente, ad esempio, le bocche sono tormentate, squilibrate, il che corrisponde ai travagli che viviamo.
Quali sono le sue fonti di ispirazione?
Non è possibile scegliere un libro piuttosto che un altro, né sull’antroposofia (Steiner ha tenuto più di 6000 conferenze), né sugli altri temi: sono troppe le proposte interessanti. Sta agli internauti fare le loro scelte.
Note
(1) L’antroposofia è una corrente di pensiero e di spiritualità creata all’inizio del XX secolo da Rudolf Steiner. Secondo lui si tratta di una scienza dello spirito, di un tentativo di studiare, di sperimentare e di descrivere i fenomeni spirituali con la stessa precisione con cui la scienza studia e descrive il mondo fisico. I principi dell’antroposofia sono stati applicati a diversi campi, come l’educazione scolastica, l’agricoltura biodinamica, la medicina antroposofica… (da Wikipedia)
(2) L’euritmia è una forma d’arte del movimento creata da Rudolf Steiner e la moglie Marie von Sivers. L’euritmia si può descrivere un’arte di movimento, che non va però confusa né con la danza né con la ginnastica. Nella sua forma artistica, è praticata da solisti o gruppi come parte di rappresentazioni teatrali il cui scopo è rendere visibili le leggi della parola o della musica. Oltre a questo, ha un’importante applicazione nel campo terapeutico, come parte della medicina antroposofica. L’Euritmia, come arte pedagogica, fa parte del curriculum delle scuole steineriane (scuole Waldorf). Inoltre essa è applicata in campo aziendale, principalmente per ristabilire l’equilibrio e l’armonia nei lavoratori che svolgono mansioni meccanico ripetitive o stressanti. (da Wikipedia)
Per approfondire
“Denti e Salute” di Michel Montaud – Recensione Libro
Simbologia dei denti – Ecco cosa significa quel dolore
LINGUAGGIO DEI DENTI – Perché fanno male e si cariano
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Dalla salute della bocca alla salute del corpo
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Daniela Indellicati ha detto:
Graziella Giussani
Paola Fracchia ha detto:
Cristina
Raffaela Rizza ha detto:
C’è un elenco di dentisti che hanno sposato la dentosofia?
Dionidream ha detto:
Ciao Raffaela Rizza, ecc ol’elenco dei dentisti abilitati alla dentosofia http://www.abilitatialladentosofia.it
Dominik ha detto:
Ho provato per due mesi il trattamento della dentosophia “Fai da te”. Ero più od meno cosciente durante il giorno della posizione delle mascelle e potevo proprio raggiungere un miglioramento anche sul livello psichico di andare avanti. Poi di notte la mascella inferiore è andata di nuovo indietro.
La tensione della lingua contro i denti si lasciava ridurre con mettere un dito tra i denti sdraiandomi sulla schiena , ma non è proprio ideale per masticare… Allora, adesso sono pronto per “un’auto-terapia guidata” come viene detto nell’intervista .
Fabio Zannoni ha detto:
Marianna leggi molto interessante
francesco ha detto:
ho letto il libro, splendido.
ho fatto seguire le terapie della dentosofia da un bravo dottore a roma.
i risultati sono stati evidenti sul piano della dentatura, della postura,
della deglutizione, della respirazione e del carattere !
consigliatissimo
francesco – roma
Roberto Robba ha detto:
Mi occupo di Dentosofia a Cagliari. Ho conosciuto entrambi i fondatori, Montaud e Mathieu che hanno preso col tempo strade diverse. Il primo ha sviluppato più l’aspetto filosofico mentre l’altro si è concentrato più su quello pratico. La Dentosofia ha radici antiche, in quanto disciplina Olistica, collegante il benessere della bocca a quello dell’intero organismo, ma oggi si può considerare rivoluzionaria, se paragonata alla Medicina attuale che ha spezzettato il corpo in tante parti perdendo di vista l’insieme. Si pensi alla stessa Laurea in Odontoiatria che è separata dalla laurea in Medicina, come se ci si potesse occupare della bocca e basta, staccandola dal resto del corpo per curarla a parte. Grazie al lavoro con la Dentosofia, la bocca riacquista tutta la sua importanza nell’equilibrio e nella salute di tutto il corpo, in quanto, al pari di altre parti come il piede, la mano, l’orecchio, l’iride, contiene una mappa corporea dettagliatissima, oltre ad avere una memoria registrata del vissuto psicoaffettivo della persona.
davide pascale ha detto:
Buongiorno a tutti. Vi vorrei presentare un testo da me redatto sui principi neurofisiologici a base della dentosofia. Si tratta di un testo a carattere antologico ottenuto tramite una ricerca su pubmed di articoli scientifici inerenti il tema della respirazione, la neuroplasticità cerebrale, i neuroni specchio, l’utilizzo di preformati e gli engrammi corticali. Ogni atto terapeutico, ogni impegno richiesto al paziente, vengono in questo libro analizzati e spiegati nella loro valenza neuro fisiologica attraverso una revisione della letteratura medica. L’idea è fornire spunti di riflessione a tutti coloro che si vogliono avvicinare a questa disciplina in modo scientifico: oltre a essere rivolto a operatori sanitari che lavorano in campo odontoiatrico, questo testo è infatti consigliato anche ai pazienti già in cura dentosofica o in procinto di iniziarne una, al fine di rafforzarne la fiducia verso questa terapia innovativa.
Per chi fosse interessato ne allego l’anteprima.
Grazie a tutti
https://issuu.com/scuolasimo/docs/pascale_respiraredentosofia_9788867