«Ettore Majorana aveva doni che era il solo al mondo a possedere.»
– Enrico Fermi
Ettore Majorana non sarebbe morto suicida, né tanto meno sarebbe fuggito in Venezuela. Lo scienziato scomparso nel nulla il 27 marzo del 1938 a poco più di 31 anni, mentre era docente di Fisica teorica presso l’università di Napoli, non si sarebbe mai mosso dall’Italia. Per essere più precisi, avrebbe chiesto e ottenuto di essere ospitato in un convento del Sud Italia, dove sarebbe rimasto fino alla fine dei suoi giorni.
Filmati sconvolgenti, scottanti documenti e testimonianze dirette rivelano le evidenze straordinarie che confermano l’esistenza di una macchina in grado di produrre energia gratuita e illimitata, la famosa free-energy, di un raggio capace di vaporizzare la materia, tutto all’interno di un intrigo internazionale.
A rivelare questa nuova verità su uno dei più grandi geni che l’Italia abbia mai avuto, è Rolando Pelizza, l’uomo che da sempre sostiene di essere stato l’allievo di Majorana e di averlo aiutato a costruire una macchina in grado di annichilire la materia, producendo quantità infinite di energia a costo zero.
«Dal 1° maggio 1958 al 26 febbraio 1964 sono stato allievo di Ettore Majorana – racconta Rolando Pelizza – e negli anni successivi sono stato suo collaboratore nella realizzazione del progetto di costruzione della macchina produttrice di antiparticelle. Posso affermare senza tema di smentita che Ettore Majorana non è morto nel 1938: l’ho conosciuto e frequentato e mi ha insegnato la “sua matematica” e la “sua fisica” e poi mi ha accompagnato con i suoi insegnamenti per molti anni. Per onestà intellettuale, voglio affermare che la paternità dello studio che sta alla base della macchina è opera esclusiva di Majorana».
La lettera di Majorana scritta dopo la sua “morte”
Rolando Pelizza in diversi video mostra una lettera scritta da Ettore Majorana dopo la “presunta morte”. La firma dello scienziato è stata fatta analizzare da un’esperta di grafologia che ha confermato l’originalità e l’autenticità dell’autore. Ecco il testo:
«Caro Rolando,
Ti ricordi il nostro primo incontro, avvenuto il 1° maggio 1958? Ne è passato di tempo. Oggi si può dire terminato il periodo delle mie lezioni. Ti promuovo a pieni voti, sia in fisica sia in matematica. Come ben sai, quanto hai appreso va molto oltre le attuali conoscenze; per tanto non misurarti con nessuno, perché potresti scoprirti. Anche se qualcuno conoscendoti, ti provocherà, tu ascolta e fingi di non capire; so bene che questo sarà molto difficile, ma credimi: se, dopo aver sentito quello che ti dirò, accetterai di realizzare la macchina, dovrai fare questo e molto di più. Ora sei sicuramente pronto per affrontare il compito di realizzare la macchina; conosci perfettamente ogni particolare, hai appreso dettagliatamente la formula necessaria per il funzionamento della stessa; ora ti consegno disegni e dati per il montaggio. Solo una cosa ti chiedo: devi essere molto prudente. Disegni e dati non sono tanto importanti; la formula, invece, va ben custodita. Per nessun motivo deve cadere in mano di altre persone: sarebbe la fine, di sicuro».

Ettore Majorana insieme ad Enrico Fermi e “i ragazzi di via Panisperna”
Ettore Majorana, allievo di Fermi ed Heisenberg (famoso per il “principio di indeterminazione”), aveva scoperto i segreti della materia e sapeva i rischi che ne sarebbero conseguiti per l’umanità se usati per scopi sbagliati. Inoltre si dissociò dai ragazzi di via Panisperna che stavano mettendo le basi per la bomba atomica dato che furono proprio loro i primi a bombardare alcuni nuclei di uranio con dei neutroni, praticando per la prima volta la “fissione nucleare”.
I video della macchina di Majorana
Sulla piattaforma di un forte in alta montagna, Rolando Pelizza nel 1976 con un esperimento videotrasmesso mostra ad alcuni conoscenti come sia capace di annichilire una roccia mediante una piccola macchina e afferma di utilizzare dell’antimateria.
Ne nascono esperimenti e laboriose trattative con dei Governi (U.S.A., Italia, Belgio e la stessa NATO) e l’interesse di questi per quell’invenzione che il nostro protagonista non vuole cedere temendo che possa essere utilizzata per fini bellici; da qui tutta una campagna di stampa di disinformazione e di depistaggio su di lui.
Nei molti esperimenti eseguiti, Pelizza ottiene non solo la possibilità di distruggere elementi con questa macchina, – il cui uso pacifico è la distruzione dei rifiuti e delle scorie radioattive – ma soprattutto di poter ottenere grandi quantità di energia praticamente a costo zero. Nei successivi esperimenti, Pelizza cerca piena conferma della terza fase indicatagli dal suo maestro: la trasformazione della materia.

© Copyright Rolando Pelizza – www.ilsegretodimajorana.it
Conferenza di Rino di Stefano sui misteri di Ettore Majorana
Di seguito è presente conferenza del giornalista Rino Di Stefano che introduce le enormi implicazioni politico-economiche, socio-culturali e scientifiche che la scoperta di Majorana potrebbe portare nel nostro mondo.
Quell’energia pulita tanto auspicata dal presidente Obama dopo il disastro ambientale del Golfo del Messico forse esiste già da un pezzo, ma qualcuno la tiene nascosta per inconfessabili interessi economici. Ma non solo. Negli anni Settanta, infatti, un gruppo di scienziati italiani ne avrebbe scoperto il segreto, ma questa nuova e stupefacente tecnologia, che di fatto cambierebbe l’economia mondiale archiviando per sempre i rischi del petrolio e del nucleare, sarebbe stata volutamente occultata nella cassaforte di una misteriosa fondazione religiosa con sede nel Liechtenstein, dove si troverebbe tuttora. Sembra davvero la trama di un giallo internazionale l’incredibile storia che si nasconde dietro quella che, senza alcun dubbio, si potrebbe definire la scoperta epocale per eccellenza, e cioè la produzione di energia pulita senza alcuna emissione di radiazioni dannose. In altre parole, la realizzazione di un macchinario in grado di dissolvere la materia, intendendo con questa definizione qualunque tipo di sostanza fisica, producendo solo ed esclusivamente calore.
Questo processo avverrebbe tramite l’emissione, da parte di questa straordinaria macchina, di un fascio concentrato di antimateria, che a suo tempo fu definito “raggio della morte” e che, di fatto, sarebbe all’origine dell’energia gratuita che ci tengono nascosta e di molte altre incredibili proprietà in grado di rivoluzionare molti aspetti delle nostre certezze scientifiche, ma anche spirituali. E sono proprio queste ulteriori proprietà, di natura realmente inimmaginabile, che ha portato a ribattezzare questo strabiliante strumento come “La Macchina di Dio”. Il giornalista Rino Di Stefano, già ospite l’anno scorso del Centro Studi e Ricerche C.T.A. 102, da molti anni si sta occupando di questo affascinante argomento raccogliendo pazientemente e rigorosamente una quantità significativa di documenti e testimonianze dirette che ne attestano l’attendibilità. In procinto di pubblicare un volume in cui esporrà i risultati delle sue indagini su quello che indubbiamente è uno dei casi più misteriosi e controversi del panorama scientifico-politico degli ultimi cinquant’anni, Rino di Stefano ha già scritto diversi articoli su questo soggetto, due dei quali sull’edizione nazionale de Il Giornale, e ne ha anche parlato nell’ambito di alcune trasmissioni televisive in ambito Rai e Mediaset. All’origine della vicenda c’è un uomo, Rolando Pelizza, del quale la cronaca dei giornali ha dipinto un quadro a metà tra lo scienziato e l’avventuriero. Pelizza venne alla ribalta nel 1976 quando contattò il governo italiano dell’epoca, allora presieduto da Giulio Andreotti, per offrire una macchina che, a suo dire, annichilirebbe la materia, trasformandola in energia pura. Il governo affidò al professor Ezio Clementel, presidente del CNEN e docente di fisica presso l’Università di Bologna, il compito di verificare il funzionamento dello strumento. L’esperimento venne effettuato tra la fine di novembre e i primi di dicembre 1976, seguendo un protocollo di quattro prove, e fu positivo. Il professor Clementel presentò una relazione nella quale affermava che l’energia sprigionata andava ben oltre la tecnologia conosciuta. L’esperimento venne anche filmato e attualmente alcuni di questi video sono presenti anche in rete. A quel punto entrarono in ballo gli Stati Uniti, il governo italiano si tirò indietro e un oblio artificiale calò su Pelizza e la sua macchina.
Nel corso di questa conferenza, Di Stefano ci parla di alcuni degli argomenti più significativi della vicenda presentandoci fatti inediti e sconvolgenti. Il mistero, infatti, si infittisce ancora di più con il racconto di Pelizza che coinvolge la figura di Ettore Majorana, il celebre fisico scomparso nel nulla nel 1938 e di cui si è tornati stranamente a parlare proprio nei mesi scorsi. Si tratta perciò di un video di immenso interesse.
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nicola ha detto:
Rolando Pelizza afferma di poter costruire questa macchina, ma che gli USA ed altri hanno in qualche modo boicottato la cosa.
Majorana (supposto tale), chiuso in un convento,, prima studia questa macchina, poi afferma che non dovrebbe essere costruita perché l’uomo la userebbe male.
La macchina sarebbe stata costruita, invece, e addirittura coperta da brevetto, e i brevetti sono consultabili, ovviamente, da chiunque sia interessato; dov’è questo brevetto?.
Risultato: la macchina non si vede, il progetto (cioè disegni + formule descrittive), che Rolando Pelizza dovrebbe avere in mente, non si vede neanche lui, eccetto i “disegni” senza formule, e quindi totalmente inutili, che cita nel documento.
Che la macchina sia una realtà, o che sia una bufala, mi chiedo quale illusione o quale psicosi narcisistica spinga un uomo di 78 anni a cercare di rimanere alla ribalta, sotto i riflettori mediatici.
Antioco Sogus ha detto:
Dove l’avete nascosta,non la potete tirar fuori ora che serve a tutti.
Ada Calabro ha detto:
Infatti..Ettore Maiorana e stato fatto sparire!!!
Roger ha detto:
Il Sig. Pelizza non stà costruendo nessuna macchina perchè l’hà costruita anni addietro. Tale macchina venne testata su ordine del presidente del Consiglio del 1976,
cioè Giulio Andreotti che diede incarico al prof. Clementel,famoso fisico a capo del CNR di Bologna. Questi documenti ci sono così pure i filmati di questi esperimenti.
E’ la stessa storia di un’altra macchina messa a punto da un fisico di Bologna e testata pochi anni fà in questa città,alla presenza di famosi fisici nazionali ed esteri.
Si tratta della fusione fredda. Queste due macchine producono calore per cui si può riscaldare l’acqua dei nostri termosifoni oppure ricavare vapore che tramite una
turbina aziona un generatore di elettricità. Risultato : acqua calda ed elettricità gratis per tutti e senza inquinamento. Ancor meglio la macchina di Majorana che è in
grado di produrre calore dalla disintegrazione dei rifiuti,compresi quelli radioattivi. Ma ci sono due problemi : il primo è di ordine militare perchè queste macchine
possono essere usate come arma. Figuratevi se le avessero i terroristi. Il secondo è che fin quando esiste una goccia di petrolio non verranno utilizzate nuove tecno-
logie,che come si vede già esistono,a meno chè di non voler sconvolgere l’economia mondiale. Per cui il desiderio di disporre di energia elettrica gratis e pulita non
è una questione di tecnologia ma di mercato e quindi resta,almeno per ora,una pia illusione.
rocco ha detto:
hai perfettamente ragione , ciao
Veronica Tauro ha detto:
Non è di certo l’intenzione degli ” illuminati ” a proteggere le persone ,bensì il contrario,” l’agenda 21 ,lo sterminio delle persone ” parla chiaro…. veleno nei cibi,acqua,aria,terra,pentole X cucinare,vaccini,nano chip ,migrazione di massa organizzata,scie chimiche ……………
E tanto altro ancora la dice lunga sul loro ” volere il bene X il popolo”
Dario Gallo ha detto:
Motivo in più per abbandonare l’uso del €, del $, della £, e ricostruire una società dove la più grande ricchezza è il tempo libero. Ma purtroppo nessuno ci arriva a dire queste semplici verità, tutti a votare, tutti a lavorare fino alla terza età, tutti avidi di denaro privato con il quale muovono la politica reale. Propongo di usare i soldi come materia prima per la macchina di Majorana, vediamo se capite il senso.
Roger ha detto:
Una domanda ricorrente è come mai capita che una scoperta importante non venga sfruttata ma boicottata,denigrata ed accantonata. Per quanto riguarda la
macchina di Majorana la risposta è semplice ed in parte hà già risposto lo stesso Pelizza in questo articolo. Bisogna rifarsi al clima politico,sociale,militare e mondiale
che c’era negli anni 70 del secolo scorso. Allora si parlava ben poco di inquinamento e gli americani erano impegnati a vendere petrolio,tramite le loro multinazionali
e a sostenere il petrodollaro. Quindi non erano certo interessati allo sviluppo di nuove tecnologie in campo energetico. C’era però un interesse da un punto di vista
militare ma Pelizza ci dice che rifiutò ogni offerta e collaborazione in tal senso ed allora calò il gelo su questa vicenda. Perchè pare che dopo il rifiuto di Pelizza,il
governo italiano di allora ricevette dagli americani un pesante invito a non procedere con questi esperimenti. Infatti la produzione e messa in commercio di queste
macchine,avrebbe provocato uno sconquasso economico mondiale,in un mondo già instabile ed in piena guerra fredda tra Stati Uniti ed Unione Sovietica.
In oltre questa macchina è in grado di distruggere un bersaglio a distanza,per cui è da ritenere un’arma a tutti gli effetti. Per amore della verità,anch’io vorrei sapere
come sono andate le cose con gli americani,ma temo che che quì ci sia il segreto di stato e quindi non lo sapremo mai. E forse lo stesso Pelizza non può dirci altro.
Un vero peccato,perchè questa macchina a parte l’energia elettrica che può produrre è l’ideale per la distruzione pulita di ogni genere di rifiuti,in grado quindi di
dare risultati concreti nell’abbattere l’inquinamento di ogni tipo,di cui si parla tanto oggi giorno e che provoca malattie e distruzione in tutto il mondo.
Manuela Alboreto ha detto:
Grazie . Avrei piacere di leggere con calma e attenzione questi articoli. ‘ possibile riceverli via Mail~ Non sono interessata alla costruzione dall macchina / so lo a rileggere / ricevo questo articolo in forma di post / avviso a lato schermo~ Grazie
Adriano Tito Fernando Russo ha detto:
L’umanita’ dovra’ trasformare l’etere in energia prima che la materia : non posso credere che Ettore Majorana pensasse che le onde si propaghino nel vuoto. Questa dev’essere solo una delle sue scoperte ed invenzioni anche se l’ha costruita un altro grande scienziato.
Romano De Simone ha detto:
La storia collima con quanto ho letto su un vecchio libro riguardante la vita e la scomparsa di Ettore Maiorana, dove si dice che qualcuno ha incontrato un frate gesuita, che conosceva tutto sulla teoria di Ettore Maiorana,
Effettivamente i Gesuiti si sono sempre occupati di scienza, usata poi a loro uso e consumo, ed hanno anche il potere di interloquire da pari a pari, con i governi e le autorità militari, e quindi la storia qui narrata collima appieno con la logica di tale potere, e quindi appare come vera e non come bufala.
Inoltre nel novero delle armi degli USA potrebbe anche esserci tale macchina, che in sostanza è assimilabile e confondibile con un cannone laser, che però in questo casa non spara luce concentrata, ossia fotoni, ma nuclei di antimateria.
paolo ha detto:
Come diceva un precedente interlocutore, le varie tecnologie alternative al petrolio, sono state accantonate perché l’economia gira tutta su questo maledetto oro nero che presto comunque finirà fra qualche decennio, ancor prima finirà l’aria pulita a causa dell’effetto serra, ma questo non è importante, quello che conta è il business, che profitto si può ottenere nell’immediato da una macchina come quella di Majorana?…..in salute e ottimizzazione delle risorse energetiche moltissimo, ma in termini di denaro sonante in breve termine occorre effettuare uno studio di applicazione specifico. Intanto guardando alla nostra povera Italia che ormai arranca sul piano dell’energia elettrica, non si vogliono costruire almeno 4 centrali nucleari (tenendo presente che per la realizzazione occorrono 7-8 anni) per dare respiro alla nuova richiesta energetica, si continua a credere che Eolico, geotermico e fotovoltaico o idroelettrico possano bastare a coprire tutto il fabbisogno futuro. In questo contesto la macchina di Majorana potrebbe avere un ruolo importante, dato che secondo il funzionamento di tale macchina lo scontro tra particelle di antimateria e materia provoca la liberazione di una grande quantità di energia che gestita opportunamente risolverebbe anche ll problema del nucleare. Ma credo dovremo aspettare ancora 10 anni prima di vedere qualcosa di concreto. Sono un fan delle auto elettriche, ma allo stato attuale non vedo la luce in fondo al tunnel, le nostre infrastrutture non sono all’altezza di questa tecnologia. Molto c’è ancora da fare, ma è soprattutto una questione di scelte che il mondo dell’economia e di governo dovranno fare, per valorizzare al meglio le scoperte fatte dai nostri migliori scienziati, speriamo bene.
Italo ha detto:
Le auto elettriche non rappresentano la soluzione finché funzioneranno con Batterie ad elementi così inquinanti (che poi dovranno essere smaltite a loro volta). Idem per ogni altro mezzo di locomozione o di accumulo di energia…
Ovviamente le soluzioni ci sono ma se questa società dopo la II Guerra Mondiale continua a basarsi sul materialismo, sull’apparenza, sulle guerre, lo sterminio di massa e l’inquinamento esponenziale non vedremo altre scappatoie all’infuori di quelle solitarie e private (che faranno meglio a restare nell’anonimato).
Non a caso chi impone ancora questi modelli disumanizzanti lo fa da almeno 70 anni, per non dire secoli, e si mantiene potente e ricco smerciando diamanti, petrolio, schiavi e armi micidiali come sempre, fagocitando soprattutto i ricercatori più idealisti…
Se le centrali nucleari sono il peggior lascito di questa epoca non è detto che siano impossibili a sostituirsi con quelle a fusione fredda o al plasma: esperimenti limitatissimi di ricercatori in varie parti lo hanno dimostrato anche all’ENEA… ma le lobby hanno messo fine a tutto pur di compiacere i capitalisti d’oltremare.
Parimenti la trasmutazione di alcuni metalli in oro, per dirne una, è stata comprovata da alcuni e ci sono libri e video pure su questo argomento, come altri recenti brevetti che spiegano il funzionamento di autoveicoli con motori ad aria compressa o con processi di elettrolisi, caduti nell’oblio ben remunerato o nell’assassinio dei propri inventori.
Tuttavia qualcosa potrebbe anche venir fuori dal rinvenimento di manufatti del passato, come accadde col dissepolto meccanismo di Antikytera che, se non avessimo già inventato gli ingranaggi differenziali… di molti secoli ci avrebbe fatto avanzare già dal 70 d.C!